Aielli: guardare un muro per scoprire l’universo

Immaginate di essere sotto un cielo limpido e stellato; c’è silenzio. Un leggero vento, vi fa stringere nelle spalle. Davanti a voi si erge un’alta torre. Abbassando lo sguardo, trovate un muro colorato, in cui le immagini oniriche dei vostri sogni prendono forma.

Guardate, tutto ciò è qui davanti a voi…

… tranquilli non state sognando, nè soprattutto state rendendo visibili a tutti i frutti della vostra immaginazione: semplicemente siete ad Aielli.

In questo luogo la magia delle stelle sembra potersi toccare e le immagini vivide e forti di tanti artisti possono farsi liberamente guardare.

Aielli

Aielli è un piccolo borgo nel cuore dell’Appennino abruzzese, dista circa 70 km dal capoluogo dell’Aquila ed è a poco più di 1000 m di altitudine. Le sue case hanno come sfondo le montagne del Parco Naturale Sirente Velino, che le circondano come un anello.


Con l’avvento della globalizzazione e l’accentramento delle risorse nei grandi centri urbani, Aielli ha rischiato di divenire uno spopolato e anonimo Comune. Avrebbe potuto accettare con silenziosa rassegnazione questa realtà. Invece ha creduto in se stesso e si è reinventato puntando sulla bellezza e sull’arte.

Grazie alla volontà e all’impegno di tutta la sua comunità capeggiata dal sindaco Enzo Di Natale, questa cittadina è cambiata per sempre. Ha aperto i suoi spazi alla Street Art e ha acquistato nuova linfa, divenendo un vero e proprio riferimento anche a livello internazionale.

Così ancora una volta con Tatarch, decido di indagare cosa la Street Art è al di là delle consuete definizioni.
Accompagnata da un’aiellese doc, Martina Gentile, mi addentro per le strade e la storia di Aielli per conoscerne le sue sfaccetature.

Guardandola e studiandola, ho capito che per Aielli la Street Art è il volano della sua rinascita. La forma inaspettata e colorata della sua resilienza. È il segno di un cambiamento culturale che non dimentica le sue origini e tradizioni, riuscendo allo stesso tempo ad aprirsi al mondo.

La cosa più affascinante è che i murales qui dipinti non raccontano solo la sua realtà, ma si fanno portavoce anche delle storie di altri paesi e culture con cui Aielli si confronta e solidarizza.

I primi passi della Street Art ad Aielli

La vocazione di Aielli per la Street Art prende forma nel 2016, quando ad Aielli Stazione, vicino ad un parco giochi, compare il primo murales. Si tratta di un’ opera dell’artista Alleg ed è stato  sponsorizzato dall’amministrazione comunale.

Nel 1915, l’antico borgo medievale di Aielli era stato distrutto da un terremoto, che aveva messo a dura prova la cittadina. Alleg crea un murales che con immagini semplici e poetiche, popolate da alberi, monti, animali e bambini, vuole ricordare questa storia e le sue emozioni. L’opera mette in luce come la ricostruzione rappresenti sempre una nuova forza per il futuro, una risorsa inestimabile per le vecchie e nuove generazioni. Ciò avviene, come suggeriscono le immagini, quando essa è fatta con partecipazione e gioia, in armonia tra uomini e natura.

Attraverso il murales uno spazio urbano di risulta acquista per la prima volta un nuovo valore e attira l’attenzione dei passanti. Esso racconta a chi l’osserva qualcosa che gli abitanti di Aielli conoscono bene e in cui si rispecchiano: il valore della ricostruzione.

Ecco come un’opera di Street Art riesce a creare consapevolezza e valore, a rappresentare e dialogare con la città che la ospita.

Borgo Universo

Dodici mesi dopo, nasce Borgo Universo. Si tratta di un progetto e un festival che promuovono la creazione di nuovi murales nella cittadina. Attraverso di essi il Borgo di Aielli si confronta con un Universo fatto di stelle e di emozioni.

Stelle intese non solo in senso metaforico.

Aielli ha dato infatti i natali a due illustri scienziati, Filippo Angelitti e Vincenzo Tedeschi, che da qui hanno cominciato a studiare il cielo. Sulla scorta delle loro esperienze e della loro memoria, facilitata anche dalla sua splendida posizione, Aielli ha continuato a dedicarsi all’astronomia. L’antica torre militare, rinominata Torre delle Stelle, nel 2001 è stata trasformata in un osservatorio e museo astronomico. Il progetto Borgo Universo diventa l’occasione per aprire l’osservatorio ad appassionati e curiosi, che venendo qui possono osservare e imparare a conoscere anche il cielo.

La Torre delle Stelle, così, diventa a pieno titolo simbolo di Borgo Universo.

Quella della manifestazione è una torre piena di colori, gli stessi che si trovano per le vie della città, vero e proprio museo a cielo aperto.

Borgo Universo è “aperto” tutto l’anno a tutti i visitatori, che grazie ad associazioni locali possono visitarlo con guide esperte. Nel periodo tra luglio e agosto, poi, esplode la festa: Borgo Universo diventa un festival. Per l’occasione si realizzano nuove opere, la sera ci sono concerti e iniziative aperte a tutti. La vita per le stradine di Aielli sembra manifestarsi in tutta la sua allegria e spontaneità.

I murales

Oggi, dopo quasi 10 anni e tante edizioni del festival, a quel primo murales se ne sono aggiunti più di 35: ognuno di essi è un’opera straordinaria.

Tra i tanti c’è ILLUMINARY PALACE di Okuda San Miguel, che racconta, con il suo caleidoscopio di colori, il cammino di rinascita che Aielli ha intrapreso innestando e connettendo passato e futuro.

Ci sono i Cardi di Agostino Iacurci, che con la loro immagine brillante e suggestiva ricordano il territorio abruzzese. Queste piante, che qui crescono spontanee, rappresentano anche lo spirito forte e gentile degli abitanti di questi territori.

In mezzo a tante opere che ricordano il rapporto tra uomo e natura sono rappresentate nella loro unicità anche le donne. Custodi della vita, ma anche figure solari e piene di energia. Come le artiste rappresentate nel murales di Le bis.

Allo stesso tempo ci sono murales che sembrano raccontare storie lontane che non appartengono a questi luoghi, ma che, come Aielli ci insegna, appartengono invece ad ognuno di noi. Come l’opera FROM PALESTINE WITH LOVE di Taqi, che ha dato modo di riflettere sul dramma di una vita spezzata molto prima che questo divenisse un argomento di scottante attualità; c’è anche MAFIA SUCKS di Laika, l’immagine di un riscatto dalla mafia non nato per Aielli, ma qui ospitato volutamente e orgogliosamente per ribadire il no alle mafie.

Fontamara: un’opera di tutti

Un muro è un luogo su cui far risaltare i propri principi, raccontare la propria storia, non solo con le immagini, ma anche con le parole…anche centinaia di parole, come quelle utilizzate per trascrivere interamente a mano Fontamara. Un’idea originale e magnifica, unica nel suo genere.

Questo murales è stato realizzato nel 2018 da Alleg insieme a Sbrama ed Ema Jons e da tutti gli aiellesi che si sono alternati nella fase di dettatura dell’opera. I tre artisti sono stati sempre sostenuti da tutta la comunità: gruppi di persone hanno avuto cura di fargli sempre compagnia durante tutto il lungo lavoro di trascrizione, affinchè non si sentissero mai stanchi o soli. È un’opera a cui tutta la collettività ha partecipato.

Il murales celebra il romanzo scritto da Ignazio Silone, originario di queste terre e che di esse racconta. Esso, oltre a riportare fedelmente tutte le parole del libro, vuole continuare la discussione che l’opera avvia e lascia aperta all’interpretazione ognuno…che fare per cambiare un mondo fatto di ingiustizie?

Qui ogni idea può essere formulata liberamente, prendere forma e confrontarsi con quella degli altri. Fontamara è stato dipinto sui muri della città per consentire alle idee di uscire dalle pagine e riversarsi nei luoghi della vita quotidiana.

Come vive un piccolo borgo la Street Art

Ognuno dei murales che si vedono per le vie di Aielli, racconta una storia, fa riflettere ed emozionare.

Aielli è cambiata con Borgo Universo e questo non solo perchè nelle sue strade si trovano grandi muri dipinti, o perchè si sono tornate ad abitare le case abbandonate, o perchè sono nate nuove iniziative commerciali…Aielli è cambiata soprattutto perché il cambiamento dei luoghi ha determinato nei suoi abitanti un cambio nel modo di vivere questi spazi.

Grazie alla Street Art si è creata una comunità più aperta e viva, arricchita soprattutto da un punto di vista umano e sociale.

Spesso i piccoli paesi sono chiusi, isolati, si accartocciano su loro stessi. Borgo Universo ha consentito di aprire le proprie porte ad Aielli, facendo crescere l’interesse dei suoi abitanti per gli artisti che qui arrivano da ogni parte del mondo.

Nonostante il passare del tempo e l’abitudine, la realizzazione di un murales è un momento di trepidazione per tutto il paese. Le persone si soffermano davanti all’opera in esecuzione per osservarla, per verificare che tutto vada per il meglio. Spesso davanti a un graffito ci si scambia i propri pareri, ci si confronta, magari sorseggiando un caffè offerto da qualche vicino.

Cosa la Street Art ha donato ad Aielli

Qui sono stati ospitati artisti palestinesi, spagnoli, sudamericani, ucraini. Ognuno con il suo bagaglio di esperienze. Tutti hanno lasciato qualcosa di più che la loro opera.

Attraverso la Street Art gli aiellisi sono entrati in contatto con tante storie, tante diversità.  Incontrare diversità vuol dire sempre arricchirsi di nuovi punti di vista.

I ragazzi sono parte del motore che tiene in vita Borgo Universo, partecipano attivamente alla sua realizzazione.

Ma la Street Art ad Aielli non è una cosa “solo per ragazzi”. Anche le persone più anziane sono entusiaste per questa iniziativa: è una nuova occasione per avere compagnia, sentire propria l’allegria di un paese vivo, dare modo alla propria esperienza di vita di venire in supporto ai più giovani.

Alla fine, giovani o anziani, si è tutti orgogliosi perché Aielli è conosciuta da molti per qualcosa di bello.

L’arte come le stelle

Infondo ogni opera è come una stella che porta luce in questo angolo di universo, una luce forte, alle volte anche abbagliante. Imparare a conoscerle può consentire di andare più in là durante il proprio cammino. Con esse si può costruire un mappa di questo universo che si vive. Allo stesso tempo però possiamo imparare attraverso di esse anche qualcosa di nuovo degli altri universi, che si sa esistono, ma il cui barlume di solito si vede solo da lontano.

La cosa più importante è come guardiamo a queste stelle.

Come spiega Paolo Maria Ruscitti, durante un incontro di astronomia sulla Torre delle Stelle, ci sono due modi con cui osservare tanto il cielo quanto l’arte: il primo consiste nel guardare solo con gli occhi e in questo caso guardando si percepiranno solo gli aspetti tecnici, che sono bellissimi, ma sono solo uno degli elementi da considerare quando si guarda; il secondo modo, che consente di osservare veramente percependo tutte le sfumature, è con il cuore, che ci consente di vedere molto di più di quello che ci mostrano gli occhi.

Basta una notte stellata per fare una prova. O un murales.

Perché infondo guardare un murales o le stelle, non vuol dire solo guardare ciò che ci circonda, ma vuol dire anche guardare qualcosa che è dentro di noi….

Guarda lassù! È un assaggio dell’infinito che splende fuori e dentro di te. Se provi a contare le stelle, ti perdi. Ma tu prendilo come un gioco, non avrai buttato il tuo tempo: male che vada, ti resterà impressa la loro sfavillante bellezza.
Italo Calvino

Questo è un articolo interattivo, clicca sui testi in verde presenti sulle immagini e nel testo e scoprirai di più sulle opere e sugli autori!

Immagine di copertina: murales di Millo, YOUR SKY, 2020

Prima immagine nel testo: murales di Gio Pistone, DE-SIDERO, 2017

Le immagini utilizzate per la redazione di questo articolo sono tratte dal sito https://borgouniverso.com/

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